Gli affreschi del Trecento a Padova sono finalmente parte del Patrimonio Mondiale dell’Unesco.
Questi cicli affrescati, realizzati dal diversi artisti, sono distribuiti in 8 luoghi diversi della città. Vediamo insieme quali sono:
- Cappella degli Scrovegni
- Chiesa dei Santi Filippo e Giacomo agli Eremitani
- Palazzo della Ragione
- Cappella della Reggia Carrarese
- Battistero della Cattedrale
- Basilica e Convento di Sant’Antonio
- Oratorio di San Giorgio
- Oratorio di San Michele
1-La Cappella degli Scrovegni
La Cappella contiene gli affreschi meglio conservati di Giotto, dove l’artista ha rappresentato le storie della vita di Maria e di Cristo, oltre al celebre Giudizio Universale. Sotto una volta stellata, Giotto non solo ha dipinto la prima scena di bacio della storia dell’arte, ma anche ha introdotto il senso della prospettiva, prima che questa fosse inventata, riuscendo a dipingere anche le emozioni dei diversi personaggi che popolano le pareti.
2- La Chiesa dei Santi Filippo e Giacomo agli Eremitani
Proprio accanto alla Cappella degli Scrovegni sorge la chiesa degli Eremitani. Qui possiamo ammirare gli affreschi di Guariento, con le storie dei Santi Filippo, Giacomo e Agostino e monocromi con i pianeti e le sette età dell’uomo, e di Giusto de’ Menabuoi. Purtroppo alcuni affreschi furono danneggiati durante la Seconda Guerra Mondiale, quando la Chiesa venne bombardata. (Sempre agli Eremitani, ma qui allora siamo già nel Quattrocento, possiamo anche ammirare gli affreschi del giovane Mantegna.)
3- Il Palazzo della Ragione
Uno dei luoghi più stupefacenti di Padova: nel Palazzo della Ragione, si dipana un ciclo di affreschi, costruito secondo l’originale impostazione di Giotto, legato al tema astrologico, unico nel suo genere. Qui troviamo la rappresentazione dei segni zodiacali, pianeti, rappresentazioni delle stagioni e dei mesi, attività dell’uomo ad essi connessi, dipinti ispirandosi alle concezioni di Pietro d’Abano, negromante e astrologo. Pietro sosteneva che i pianeti influiscono sull’individuo in base al giorno della sua nascita, influenzandone il comportamento, il carattere e la salute del corpo.
4- La cappella della Reggia Carrarese
La Reggia Carrarese di Padova è andata in gran parte distrutta, ma è possibile ammirare ancora gli affreschi di Guariento con le storie bibliche, nella attuale sede dell’Accademia Galileiana di Scienze, Lettere ed Arti. Qui Guariento, che lavora come pittore di corte presso i Carrara, signori di Padova, si trova al massimo della sua attività creativa, in cui la tradizione giottesca e l’influenza bizantina si fondono con la pittura tardogotica padovana.
5- Il Battistero della Cattedrale
Fina Buzzacarini, moglie di Francesco il Vecchio da Carrara, scelse il Battistero come luogo di sepoltura per sé ed il marito. L’artista che realizzò questo capolavoro è Giusto de’ Menabuoi. Entrando colpisce la cupola decorata con gli angeli del Paradiso, che circondano il Cristo, oltre alle scene alle pareti tratte dall’Antico e Nuovo Testamento. Una vera curiosità poi sono le scene tratte dall’Apocalisse tra mostri a più teste, draghi e angeli in volo che suonano le trombe.
6- La Basilica e il Convento di Sant’Antonio
La Basilica di Sant’ Antonio è un famosissimo luogo di pellegrinaggio dove poter visitare la tomba del Santo e dove poter vedere le preziose reliquie. Ricchissima di opere d’arte, nella Basilica si conservano gli affreschi del Trecento di Giotto, di Giusto de’ Menabuoi, di Altichiero da Zevio e Jacopo Avanzi.
7- L’Oratorio di San Giorgio
L’Oratorio si trova nel sagrato della Basilica del Santo e fu costruito come cappella funeraria per Raimondino Lupi di Soragna, uomo d’armi di gran valore. Altichiero da Zevio affrescò le pareti interne con le storie della vita di Cristo, di San Giorgio, di Santa Caterina d’Alessandria e di Santa Lucia, inserendo alcuni ritratti della famiglia Lupi per celebrarne la nobiltà.
8- L’Oratorio di San Michele
In questo antichissimo oratorio, Jacopo da Verona realizzò gli affreschi per la famiglia padovana dei Bovi, proprio sul finire del Trecento. Riprendendo la lezione di Giotto e Altichiero da Zevio, con cui aveva lavorato nell’Oratorio di San Giorgio, Jacopo da Verona chiude il secolo, con questo ultimo grande ciclo pittorico.
Questi erano gli affreschi del Trecento a Padova che fanno parte del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO che vanno ad aggiungersi all’altro sito Unesco della città: l’Orto Botanico.
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